I CRITERI DEL RESTAURO

Il momento più critico della fase di restauro è il decidere quanto pesantemente intervenire sull’oggetto in esame, se valga la pena recuperarne la funzionalità o se sia meglio preservarne l’integrità estetica. Di solito i criteri cui mi sono ispirato sono i seguenti: rilucidatura delle parti di legno con tecniche dell’epoca (spolitura a paglietta ed uso di gommalacca e cera), per quanto riguarda le parti metalliche, se queste si presentavano ossidate per più del 50%, ho proceduto ad una completa ripulitura con spazzola rotante caricata con polvere di tripoli e ad una successiva protezione con vernice trasparente. Nel caso che i metalli si presentassero decorosamente per almeno il 50% della loro superficie ho preferito conservarne lo stato procedendo solamente ad una pulizia superficiale con olio detergente. In molti casi gli strumenti sono stati completamente smontati e riassemblati e le parti mancanti ricostruite (es: viti, morsetti serrafilo, parti in vetro, ecc), in altri, quando ritenevo di non possedere i mezzi tecnici e l’abilità per effettuare le riparazioni, ho preferito non intervenire in attesa di reperire i mezzi per una soluzione adeguata. In qualche caso l’intervento è stato molto pesante fino alla ricostruzione di sana pianta di parti meccaniche mancanti per riportare lo strumento alla completa funzionalità (è il caso della pompa a vuoto Pfeiffer).

La maggior parte degli strumenti è stata classificata e restaurata.

L’apparecchiatura per i raggi X già dell’Ospedale Infermi di Rimini (un’autentica rarità), costituita da un grande rocchetto di Rhumkorff, da un alimentatore di sapore Jules verne e da un’improbabile interruttore a mercurio, starebbe bene, a mio parere, in un’apposita bacheca da situare nel corridoio vicino al laboratorio di fisica poiché non è possibile sistemarla negli armadi.

Altro strumento che merita di essere riportato in grado di funzionare, anche se di epoca più recente, è il grande telescopio riflettore che dovrà necessariamente essere collocato nel corridoio di fronte ala finestra, salvo che non si trovi una collocazione più idonea all’esterno.

 

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